Gnocchi dolci di ricotta scomposti - Túrógombóc másképpen - Sweet cottage cheese dumplings, decomposed
La ricotta vaccina è presente anche in tantissime ricette ungheresi dolci e salate. La varietà magiara assomiglia a quella che in Italia viene venduta nei cestini dove il latticello può colare in basso e quindi risultare più asciutta.
Stavolta ho scavato nei miei ricordi per una versione dessert che si chiama túrógombóc (gnocchi di ricotta) che deliziava grandi e piccoli di casa mia spendendo pochi spiccioli.
L'arte per farla bene consiste nel mantenere una bella forma tondeggiante delle palline anche durante la cottura che nello stesso tempo devono restare morbide e non troppo asciutte dentro.
Devo dire che non è facilissimo ottenere questo risultato perché dipende dall'umidità della ricotta, la qualità del semolino e dalle grandezze delle uova.
Per ovviare queste difficoltà ho scelto di trasformare il tradizionale gnocco in un dessert a cucchiaio, e in questo modo possiamo far diventare ancora più cremosa la crema cotta. Resta solo battezzarla con un nome più appropriato, e quindi l'ho chiamata
Gnocchi dolci di ricotta scomposti - Túrógombóc másképpen - Sweet cottage cheese dumplings, decomposed
Per la crema
500 g ricotta vaccina
100 g zucchero
150 g semolino
3 uova
Scorza di mezzo limone
Pizzico di sale
Per la copertura
150 g pangrattato
100 g burro
50 g zucchero di canna
Per il topping
250 ml panna acida
50 g zucchero a velo
50 ml latte
Amalgamo bene la ricotta con lo zucchero, il semolino, i tuorli delle uova, la scorza del limone e il sale. Quando è bello omogeneo aggiungo delicatamente gli albumi montati a neve. La lascio riposare almeno 3 ore in frigorifero (anche per una notte intera se ho tempo) coperta da una pellicola, affinché il semolino assorba umidità ed aiuti mantenere la consistenza della crema.
Sciolgo il burro in una padella, e faccio dorare un po' il pangrattato a fuoco lento, aggiungendo alla fine anche lo zucchero. Spengo il fuoco e lascio tutto nella padella.
Porto a bollire l'acqua leggermente salata come per la pasta. Con l'aiuto di due cucchiai faccio delle palline di crema grandi circa 4-5 cm e le metto a cuocere nell'acqua poche alla volta. 3-4 minuti dopo che sono venuti a galla sono pronte da scolare.
A questo punto scolo le palline di crema (che nel frattempo hanno perso la forma) con la schiumarola e le posiziono nella pirofila del servizio, formando uno strato unico.
Quando ho finito di cuocere tutta la crema, copro in maniera uniforme le palline con il pangrattato dorato dolce.
Per servire faccio le porzioni dove aggiungo il topping preparato mischiando la panna acida e zucchero con la quantità di latte necessaria per rendere tutto fluido e finisco la decorazione con una fragola fresca.
Si gusta meglio quando è tiepido.
Commenti
Posta un commento