Risotto alla bietola selvatica e robiola di Roccaverano
Sempre nell'ambito dei miei sperimenti, stavolta meno macrobiotici dato la presenza del formaggio anche se di altissima qualita' come la robiola di Roccaverano, un formaggio DOP a latte crudo delle Langhe. Se non l'avete mai sentita provatela alla prima occasione, ne vale davvero la pena. Stavolta ho usato quello fatto con 100% latte di capra, ma potete trovare anche con latte misto, in ogni caso deve comunque essere sempre presente almeno il 50% di latte di capra, il restante 50% può essere latte di pecora o di vacca.
La bietola ahime' non l'ho trovata sui campi, forse e' gia' troppo tardi? Comunque anche con quella coltivata e' venuta parecchio gustosa. In alternativa potete usare anche le foglie di rapa.
Come vedete non ho usato il carnaroli come da classica ricetta di risotto ... non riesco trovarlo semintegrale, quindi proseguo con il ben collaudato vialone nano bio che viene una favola nonostante i chicchi non enormi.
Risotto alla bietola selvatica e robiola di Roccaverano
Ingredienti:
300 g riso semintegrale vialone nano
1/2 cipolla
300 g bietola
100 g robiola di Roccaverano
vino bianco secco profumato (io usato il Falanghina)
1 litro brodo vegetale
olio evo, sale, burro x mantecare
La procedura e' quella classica dei risotti, si affetta la cipolla molto sottile e si lascia caramellare a fuoco medio basso con olio evo e un pizzico di sale. Si butta dento il riso, si fa saltare un minuto e si aggiunge un bicchiere di vino. Quando il vino e' evaporato si butta dentro la bietola sbollentata precedentemente e tagliuzzata per non lasciare i fili troppo lunghi, si mescola bene e si comincia allungare con il brodo vegetale, un bicchiere alla volta, aggiungendo sempre un pochino quando questo evapora quasi del tutto.
Infine, quando il riso e' pronto ma ancora una certa umidita' (mi raccomando non asciugatelo troppo) si spezzetta dentro la robiola e il burro, si spenge il fuoco e si lascia riposare sotto coperchio per almeno un paio di minuti, meglio anche 4-5. Questa mossa e' indispensabile per ottenere un risotto cremoso, non abbiate troppa fretta.
A piacere si condisce con una spolverata di parmigiano e naturalmente con la decorazione dei fiori di campo.
La bietola ahime' non l'ho trovata sui campi, forse e' gia' troppo tardi? Comunque anche con quella coltivata e' venuta parecchio gustosa. In alternativa potete usare anche le foglie di rapa.
Come vedete non ho usato il carnaroli come da classica ricetta di risotto ... non riesco trovarlo semintegrale, quindi proseguo con il ben collaudato vialone nano bio che viene una favola nonostante i chicchi non enormi.
Risotto alla bietola selvatica e robiola di Roccaverano
Ingredienti:
300 g riso semintegrale vialone nano
1/2 cipolla
300 g bietola
100 g robiola di Roccaverano
vino bianco secco profumato (io usato il Falanghina)
1 litro brodo vegetale
olio evo, sale, burro x mantecare
La procedura e' quella classica dei risotti, si affetta la cipolla molto sottile e si lascia caramellare a fuoco medio basso con olio evo e un pizzico di sale. Si butta dento il riso, si fa saltare un minuto e si aggiunge un bicchiere di vino. Quando il vino e' evaporato si butta dentro la bietola sbollentata precedentemente e tagliuzzata per non lasciare i fili troppo lunghi, si mescola bene e si comincia allungare con il brodo vegetale, un bicchiere alla volta, aggiungendo sempre un pochino quando questo evapora quasi del tutto.
Infine, quando il riso e' pronto ma ancora una certa umidita' (mi raccomando non asciugatelo troppo) si spezzetta dentro la robiola e il burro, si spenge il fuoco e si lascia riposare sotto coperchio per almeno un paio di minuti, meglio anche 4-5. Questa mossa e' indispensabile per ottenere un risotto cremoso, non abbiate troppa fretta.
A piacere si condisce con una spolverata di parmigiano e naturalmente con la decorazione dei fiori di campo.
Commenti
Posta un commento