Biscotti di Prato

Non so nemmeno se li posso chiamare cosi' visto l'attriba sul nome cantuccini. Fatto sta che e' da quando vivo in Toscana, piu' di 6 anni, che sto cercano di imitare queste squisitezze locali che persino i libri di cucina ti consigliano di comprare gia' fatti ... eppure non c'e' nessun trucco, a mio avviso, e' solo che se la ricetta vera viene diffusa poi cosa venderanno nelle pasticcerie di Prato? Scherzo, Prato e' la capitale dell'alta pasticceria, e non sara' certo il mio blog a svleare un segreto secolare e mettere tutti in rovina. Comunque fatti cosi' vengono proprio simili e naturalmente buonissimi.

Biscotti di Prato ... svelati 

Ingredienti
500 g farina bianca tipo 0
2 uova intere
3 tuorli d'uovo + 1
300 g zucchero
100 g burro sciolto
200 g mandorle tostate NON pelate
1 cucchiaino polvere lievitante
1 cucchiaino bicarbonato d'ammonio
vaniglia, scorza di limone

Prima di iniziare a spiegarvi la preparazione vorrei sottolineare l'importanza del bicarbonato di ammonio come agente lievitante. E' proprio questo che fa la differenza, e' questo che da la consistenza giusta ai biscottini e la lunga conservabilita'. Non ho la piu' pallida idea dove lo si possa comprare in Italia, ma e' in vendita in Ungheria in tutti i supermercati (con nome Szalakali) in bustine come il lievito perche' e' in effetti e' un lievito antico che e' stato largamente usato in tutta Europa per secoli. Magari lo troverete pure online.

Eccomi dunque, si montano tutte le uova con lo zucchero e si aggiungono tutti gli altri ingredienti e si impastano bene. Si formano 4 tronchetti, si mettono sulla carta da forno nelle teglie e si spalmano di rosso d'uovo. Si lasciano riposare per un oretta. Si infornano a 190 gradi per 15 minuti. Si tagliano finche' sono caldi (altrimenti sarebbero troppo duri) e si rimettono a dorare nel forno i biscotti tagliati per altri 3-5 minuti (se no dov'e' la BIScottura) ... infatti questo secondo passaggio da la tipica "asciugatura" all'impasto.
Basta, per oggi ho finito ... notte!

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