Bundáskenyér - Pane in pelliccia

Quando ero piccola, e pure ora che torno in Ungheria ogni tanto, mia mamma mi prepara sempre il mitico Bundáskenyér, che letteralmente tradotto significa Pane in Pelliccia. In italiano credo che si chiami toast alla francese o almeno questo nome si riferisce a qualcosa di simile.
Credo che potrebbe essere l'anello di congiunzione tra tutti gli ungheresi, un piccolo ma significativo di segno di appartenenza. Non esiste ungherese nel mondo che non si mette a sorridere quando lo sente nominare, se non altro perchè a tutti noi ricorda quando eravamo piccoli e lo si mangiava a colazione/merenda e a volte anche a cena con un bel bicchiere di latte ... Per me era ed è rimasta la colazione mia preferita da quasi 43 anni.
La mia mami ha inoltre ha elaborato una versione più pratica, mangiabile con una sola forchetta (dettaglio non trascurabile quando si è bimbi e quando l'oggetto del tuo pasto è bollente) chiamandola Kockabundás, che con un po' di fantasia si potrebbe definire Cubi in Pelliccia. Mentre nella versione originale si usano le fette di pane intere, in questa le fette si tagliano a cubetti.

Bundáskenyér/Kockabundás

Ingredienti
  • pane morbido non friabile
  • uova intere
  • latte
  • sale
  • olio di girasole
Prima di tutto ci vuole il pane giusto. L'unico requisito è che la mollica sia abbastanza morbida ma di buona consistenza per poter assorbire una grande quantità di uova senza disfarsi e che la crosta non sia eccessivamente dura. Le pagnotte di grano duro italiane sono ottime e spesso anche quelle multicereali. Il pancarrè non è adatto, vi toccherà buttare tutto, si sbriciola.
Poi ovviamente ci vogliono delle uova buone. Io da tempo uso solo quelle bio, sono perfettamente d'accordo con il motto che le galline felici fanno le uova buone. Infatti queste sanno ancora di uova mentre povere altre creature riescono a fare solo qualcosa che ci assomiglia nella forma ma non certo al palato.
Il procedimento è molto semplice si taglia a fette (o a dadini) il pane. Si sbattono le uova con sale e con circa un cucchiaio di latte per ciascun uovo, questo le rende ancor più succose.
Se si usano le fette si girano ad entrambi i lati dentro le uova senza fretta per farli assorbire bene.
Se si usano i dadini, si buttano dentro le uova e si girano accuratemente finchè non sono ben ricoperti ed imbevuti d'uovo.
Sia le fette (entrambi i lati) che i dadini si friggono in una padella antiaderente con un filino d'olio di girasole. Devono essere dorate ma non troppo asciutte. Si tolgono dalla padella, si fanno scolare su un pezzo di carta da cucina e sono pronti da mangiare.
C'è una ulteriore versione, dove solo un lato del pane si immerge nell'uovo sbattuto e l'altro si lascia asciutto. Forse questo è la versione toast al francese, infatti da un lato il pane si tosta dall'altro si cuoce l'uovo. Forse è più leggero ma certamente non è più buono.
Giusto una piccola indicazione sulle quantità, calcolate almeno due fette a testa (a casa mia anche tre) e quindi vi ci vorranno circa 2 uova medie a testa. Non è facile dare indicazioni perchè dipende da più fattori, la grandezza delle fette, la consistenza della mollica e la grandezza delle uova. Col tempo imparerete farci l'occhio. In ogni caso tenete di scorta sempre altri 2-3 uova nel caso non fossero sufficienti. Vi assicuro che i bimbi lo adoreranno.
Grazie mamma.

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