Lingue di gatto - Artusi 635


Facendo due chiacchere oggi Liliana mi chiedeva delle lingue di gatto che non le vengono mai bene. Confesso non li ho mai fatti. In compenso li ho trovati tra le ricette di Artusi quindi e' doveroso fare un piccolo post, anche senza provarli.
Sbirciando dalle altre parti per la stessa quantita' di ingredienti si consigliano quasi tutti 3 albumi invece che uno. Domani vi faro' sapere come mi e' venuto l'originale di Artusi ... prima di tutti mi fido di Lui.

Pellegrino Artusi - Ricetta 635. Lingue di gatto

Sono pastine per il the, tolte da una ricetta venuta da Parigi.

Burro, grammi 100.
Zucchero bianco a velo, grammi 100.
Farina d’Ungheria, grammi 100.
Una chiara d’uovo.

Ponete in un vaso il burro così naturale e cominciate a dimenarlo col mestolo; poi versateci lo zucchero, indi la farina e per ultimo la chiara d’uovo, lavorando sempre il composto per ridurlo una pasta omogenea. Ponetela nella siringa con un disco di buco rotondo o quadro della grandezza di circa un centimetro, e spingetela in una teglia, unta leggermente col burro, in forma di pezzetti lunghi un dito, tenendoli radi perché, squagliandosi, allargano. Cuoceteli al forno da campagna a moderato calore. Con questa dose ne otterrete una cinquantina.

Sulla foto a destra vedete il mio risultato, ho usato meta' dose degli ingredienti con 50 g di albume (circa 2 chiari), penso che sia la consistenza giusta, mi sa che il buon Pellegrino usava uova d'oca o anatra per far bastare uno solo. Ovviamente va benissimo il sacco da pasticcere per fare le "stecchine" che poi diventano piatte durante la cottura.

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